Cari cicloturisti amanti della bicicletta e della natura, in questo post vorremmo segnalarvi VéloViso, una fitta e lunga rete di percorsi ciclabili che attraversano le terre del Monviso tra Italia e Francia.
Sono circa 125 gli itinerari percorribili per un totale di 3000 km che si snodano sia su strada, sia su sterrato. In particolare, nel versante italiano ci sono 36 percorsi, di cui 21 per mountain bike, 9 destinati al cicloturismo su strada o su percorso misto e 6 pensati per le famiglie.
Tutti i percorsi sono perfettamente attrezzati per ogni necessità del turista: riparazione, pulizia e deposito bici, noleggio bici con pedalata assistita.
Gli itinerari
Tra gli svariati itinerari proposti, si trova ad esempio il percorso alla scoperta dell’antico marchesato di Saluzzo, che include la visita la dimora nobiliare, il Castello della Manta, poi il museo Casa Cavassa con la famosa Madonna del Manto di Hans Clemer e poi lungo viottoli odorosi fino alla Casa Natale di Silvio Pellico e al Duomo.
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Nella valle Maira il tour accessibile sia alle bici da corsa che alle e-bike porta sul colle di Sampeyre, protagonista di diverse edizioni del Giro d’Italia: lungo il percorso si alterano tappe culturali come il museo dei Pels (o dei capelli) di Elva e il Lazzareto di Caudano (a Stroppo) alle delizie prodotto dal caseificio Elvese e dal caseificio del Sarvanot (sempre a Stroppo).
Oppure, ci si muove pedalando alla scoperta della bassa valle Grana, tra suggestive stradine di campagna, rigogliosi frutteti e colline, sostando giusto dai produttori di Castelmagno, del tartufo nero di Montemale e dei droneresi, i tipici dolcetti di Dronero a base di cioccolato e rum. E approdando al Filatoio Rosso di Caraglio, il più antico setificio rimasto in Europa, oggi sede di mostre e appuntamenti culturali. Fino a spingersi verso l’arroccato borgo di Montemale, in direzione della riserva naturale dei Ciciu del Villar, con le sue particolari conformazioni geologiche create dall’erosione dell’acqua meteorica, terminando alla leggendaria dell’abbazia di San Costanzo al Monte, nascosta tra i boschi del monte San Bernardo.
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Più sportiva, la pedalata per la valle Varaita, alla volta del Colle dell’Agnello, con una pendenza che in alcuni tratti che supera il 14%, ma assicura passaggi mozzafiato come il lago artificiale di Pontechianale incorniciato dai pini cembri del bosco di Alevè, oppure l’incantevole borgo di pietra, a Chianale.
A ristorare dopo tanta fatica, grazie ai ristoranti di fiducia segnalati sul sito di VéloViso, ci penseranno i ravioles della Valle Varaita, le birre artigianali locali e per finire le tisane con erbe di alta montagna.
La cultura occitana e l’arte dei sapori
Vera anima di VéloViso è la cultura locale, occitana, devota ad una antichissima tradizione popolare, il che significa un percorso che integra castelli, luoghi di culto, fortezze, borghi antichi, vecchi opifici ma anche, quando possibile e a seconda del periodo, canti e balli popolati, rievocazioni storiche, feste.
Lungo le strade del Monviso, poi, sono forniti gli strumenti per districarsi lungo dei veri e propri itinerari del palato sulla scia dell’Atlante dei Sapori, un progetto della facoltà di scienze gastronomiche dell’università di Pollenzo che segue il territorio dove si snodano i percorsi di VéloViso, che sul sito elenca le specialità dell’Atlante, divise in sei categorie (carne-pesce-salumi, formaggi, frutta, miele e dolci, ortaggi-funghi-tartufi-spezie, specialità alimentari, vini-birre-liquori-piante officinali) ma anche le dritte per dove scovare, una volta seduti a tavola, queste golosità.
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Che si vogliano ripercorre le tappe dei campioni delle due ruote o ci si regali una vacanza all’aria aperta a misura di famiglia, le valli Po, Infernotto, Varaita, Grana, Maira, Stura e pianura saluzzese, oltre ai territori francesi del Guillestre, Queyras, Embrunais e Ubaye sono a prova di pedalata.