Ecco un post che interesserà gli appassionati di ciclismo, di cicloturismo o più semplicemente cultori della natura e del buon vivere. In questo redazionale, infatti, vi parleremo della Greenway dell’Oglio, uno splendore di itinerario ciclabile lungo ben 279 chilometri suddivisi in cinque tappe che vi porteranno dalle Alpi Retiche al Lago d’Iseo per poi arrivare al fiume Po dopo aver seguito fedelmente il corso del fiume Oglio e del suo parco!
La ciclabile “Greenway dell’Oglio”, infatti, ha vinto la quarta edizione della “Italian Green Road Award” (gli Oscar italiani del cicloturismo), che il 16 febbraio 2019 l’ha eletta alla fiera di Verona (al Cosmo Bike Show, per la precisione) migliore strada verde e ciclovia d’Italia (letteralmente «via di lunga percorrenza consentita solo alle biciclette»).
Anche grazie a questo riconoscimento il tracciato sta riscuotendo un enorme successo di pubblico, ma pure per la sua versatilità, essendo adatto sia agli appassionati di mountain bike o di sport in generale, sia agli amanti della serenità familiare; infatti, semplici scampagnate domenicali o “fuori porta” permettono di costeggiare il fiume e di godere di ogni suo scorcio, per poi concedersi una pausa pranzo in uno dei tanti agriturismi presenti lungo la via e riposarsi all’ombra dei filari di gelsi che punteggiano rive e pianura.
La ciclovia segue il corso del fiume Oglio per ben 280 km e attraversa ben quattro provincie: nell’ordine Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova, partendo da Ponte Legno (BS) a 1200 mt e colmando un ampio dislivello per terminare a Ponte delle Barche di San Matteo delle Chiaviche (MN).
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Il corso dell’Oglio racconta una storia millenaria, “scritta” dai popoli nomadi preistorici, da quelli insediatisi stabilmente, dai singoli abitanti di castelli e di borghi fortificati che hanno dato forma ai paesi del territorio, prima legato solamente alle coltivazioni e agli allevamenti. Il fiume segna oggi il confine tra le provincie di Brescia, Bergamo e Cremona e scorre, come detto, dalle Alpi bresciane ai campi della pianura, mentre in passato e fino al 1797 l’ultimo baluardo della Serenissima Repubblica di Venezia era considerata la località di Orzinuovi con il suo Castello San Giorgio: il maniero, dotato inizialmente di sette baluardi, cinque angoli e due porte, era considerato per i tempi inespugnabile.
Grazie al protocollo d’intesa sottoscritto tra vari enti locali (Comunità Montana del Sebino Bresciano, Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, Parco Regionale Oglio Nord, Parco Regionale Oglio Sud), si è definito «con la Ciclovia dell’Oglio» un percorso ciclabile di valenza sovraregionale, ai fini della sostenibilità e della conseguente valorizzazione dei territori; inoltre, la ciclovia costituisce una premessa per un percorso ciclabile internazionale, che tocchi anche le porzioni meridionali del Mitte Europa, Svizzera e Germania, partendo dal Bodensee o Lago di Costanza (bacino lacustre che assume una diversa denominazione a seconda della sponda) per proseguire lungo i fiumi Reno, Adige, Oglio e giungere fino al Po, che poi traghetta al Mediterraneo.
La prospettiva è anche in linea con il boom delle bici elettriche, dei rent a bike e della selva di biciclette take-away che ormai da anni popolano le nostre città: non che con queste si giunga agevolmente lungo il fiume, ma una preventiva ricerca da casa di postazioni a nolo sicuramente distribuite nei punti topici del parco evita inutili fatiche, controproducenti rispetto ai sicuri entusiasmi iniziali.
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In ogni caso e ad ogni modo, oltre alle riserve naturali (Bosco dell’Isola Uccellanda, Bosco della Marisca, Lanche di Azzanello, Lanca di Gabbioneta, Bosco di Barco, Boschetto della Cascina Campagna, Bosco dell’Isola) quali sono le località che si possono raggiungere tramite il suo corso se ci si dovesse limitare a una scelta puramente legata alla predilezione per i siti museali di vocazione anche etnografica o storici o artistici?