Quando si pedala quello che succede dentro di noi ha molto a che fare con la felicità, il buonumore intuitivo, istintivo, percepito ma non descrivibile. In altri termini i ciclisti hanno livelli superiori di buonumore. E non si tratta di una mera supposizione di parte. Negli anni, infatti sono stati fatti diversi studi a riguardo.
Una di queste ricerche è stata condotta dalle università americane di Clemson e della Pennsylvania: utilizzando i parametri dell’American Time Use Survey raccolti dal Bureau of Labor Statistics i ricercatori americani sono stati in grado di determinare l’umore delle persone mentre viaggiano su differenti mezzi di trasporto. E be’, sì, chi va in bicicletta è mediamente e indiscutibilmente più felice.
E questo livello superiore di felicità non ha solo a che fare con il movimento – sì, l’esercizio fisico mette buonumore – ma ha a che fare anche con il mettersi in gioco personalmente: sedersi in auto, o su un mezzo pubblico, è una condizione di passività, mentre inforcare una bicicletta e pedalare è anche un modo per affermare di sapersi mettere alla prova.
Andare in bicicletta stimola l’attività cerebrale
La felicità data dal pedalare ha anche a che fare con la nostra attività cerebrale: la combinazione di movimento, velocità e coordinazione necessaria a pedalare e guidare una bicicletta hanno benefici effetti sullo sviluppo del nostro cervello, come ha dimostrato l’esperimento del dottor Jay L. Alberts, un neuroscienziato del Cleveland Clinic Lerner Research Institute in Ohio che ha riscontrato significativi miglioramenti nell’attività cerebrale di pazienti affetti da morbo di Parkinson e che pedalavano regolarmente.
Anzi, sarebbe proprio l’apparente noncuranza con cui pedaliamo e ci muoviamo nello spazio a liberare energia e spazio per nuovi pensieri: una specie di mindfulness che ci riconnette con il nostro io profondo e ci eleva a stati superiori di benessere psicofisico.
LEGGI ANCHE: La bici aiuta il sonno e l'autostima
Le città con più ciclisti sono anche le più felici
Non è un caso se poi le città con il più elevato tasso di ciclisti sono anche quelle con i livelli percepiti di felicità più alti: Copenhagen per esempio, e tutta la Danimarca, dove una persona su tre utilizza regolarmente la bicicletta per recarsi al lavoro o a scuola e dove il 66% di oltre 6mila persone intervistate si è dichiarata davvero felice del modo in cui si muove all’interno delle città (la media di altri sondaggi simili, per esempio quello condotto da Statistics Canada, si ferma al 25%)
È esattamente quello che sostiene anche Robert Penn, che ha mollato la carriera da avvocato per girare il mondo in bici e ha scritto il libro It’s All About the Bike: The Pursuit of Happiness on Two Wheels: quello che conta è il ritmo indotto dall’andare in bicicletta, è meditativo, ed è felicità allo stato puro.
Quindi, pedalate gente....pedalate!
LEGGI ANCHE: Ciclismo, i tanti modi di fare pipì in gara