Buone notizie da Londra. Con il varo del Cycling Action Plan, la City ambisce al titolo di città più ciclabile d’Europa, se non del mondo. Ma a differenza di città come Copenaghen e Amsterdam, Londra necessita di un approccio un po' diverso.
In questo senso si spiega l’investimento monstre di 2,3 miliardi di sterline destinate all’attuazione del del mega progetto Cycling Action Plan, un combinato di azioni sotto la regia dell’agenzia per la mobilità londinese Transport for London.
Il piano della durata di 5 anni ha l’obiettivo di triplicare il numero di piste ciclabili e di introdurre nuovi standard qualitativi per le future infrastrutture. Ma la municipalità si spinge oltre, allontanando il traguardo addirittura nel 2041, data in cui si vorrebbe passare dall’attuale 63% di spostamenti “puliti” (in bicicletta, ma anche a piedi e sui mezzi pubblici) a un clamoroso 80%. Quando si dice darsi una prospettiva politica.
Entrando nel merito delle infrastrutture, a Londra sono cresciute in numero e per estensione prima le bike lane, percorsi ciclabili dai costi ridotti, poi le ciclabili in sede propria e successivamente delle vere e proprie superstrade per le due ruote, piste larghe anche quattro metri e a due corsie in senso unico di marcia. I primi risultati sono a dir poco strabilianti.
I dati raccolti dalla City of London Traffic Composition Surveys dicono chiaramente che la bicicletta è il mezzo più utilizzato durante gli orari di punta. "Il numero dei ciclisti circolanti nelle ore da bollino rosso è più che raddoppiato dal 2007 - e la bicicletta si sta consolidando come il principale mezzo di trasporto nella fascia oraria tra le 8 e le 9 del mattino” spiegano i rappresentanti del City of London Corporation. E noi le accogliamo come oro colato, sperando siano di sprone per le nostre amministrazioni.
Come sempre in questi casi, l'auspicio è che anche in Italia ci si muova in questa direzione!