A metà tra una bici e uno scooter. Il futuro della mobilità elettrica con Oslo, un mezzo sviluppato dalla startup californiana Karmic ha un design minimalista e non pesa più di 20 kg. È pensato per essere agevole nella guida e accessibile nel prezzo.
Al momento è attiva una campagna di finanziamento su Kickstarterche punta a raggiungere oltre 180mila euro, somma che consentirà il lancio sul mercato del nuoco mezzo.
L’aspetto ibrido di Oslo sta nel fatto che ha i pedali (e per questo suggerisce l’idea di una bicicletta) ma non ha la catena visibile e ha decisamente più la forma di un ciclomotore. La batteria del mezzo consente di avere un’autonomia di movimento di circa 32 chilometri. L’idea dei suoi creatori è quella di sviluppare una batteria più potente che permetta agli utilizzatori di Oslo di fare percorsi più lunghi. La particolarità, poi, è il peso: raggiunge al massimo 20 Kg, molto meno della maggioranza delle biciclette elettriche attualmente in commercio.
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Hong Quan, il fondatore di Karmic, non ha paura di affermare, nel presentare il suo prodotto, che la migliore bicicletta elettrica doveva essere costruita. E loro l’hanno fatta. Il segreto di Oslo sta nei materiali, visto che Karmic ha scelto di usare l’alluminio e la termoplastica per realizzare il mezzo. Inoltre, il design nel suo complesso è molto minimalista. I pneumatici sono abbastanza grandi per garantire una guida agevole e allo stesso tempo per dare una sensazione di sicurezza.
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La consegna dei primi esemplari è prevista per il mese di giugno del 2020, solamente negli Stati Uniti. Molti dei componenti dell’Oslo saranno uguali a quelli di una comune bici, così da facilitarne la manutenzione. Ad ogni modo, il mezzo avrà una garanzia di due anni. La sfida di Karmic è stata quella di realizzare una bici elettrica a prezzi accessibili per far crescere attraverso questo prodotto il settore della mobilità elettrica. D’altronde questo non è il primo esperimento della startup nella produzione di bici elettriche: nel 2015 lanciarono Koten e l’anno dopo Kyoto, sempre con campagne di crowdfunding.