Oggi 21 giugno inizia la stagione estiva 2019. È infatti il giorno del solstizio d’estate, l’evento che determina dal punto di vista astronomico l’inizio dell’estate nell'emisfero settentrionale (cioè il nostro). Più precisamente il solstizio, che non dura un giorno ma è un momento preciso, sarà oggi pomeriggio alle 17.54 italiane. Quindi, da quel momento in poi, l'estate sarà iniziata a tutti gli effetti!
Ma vediamo un po' su che cosa è basato il cambiamento delle quattro stagioni...
EQUINOZI E SOLSTIZI
I quattro giorni dell’anno che segnano l’inizio delle stagioni astronomiche si chiamano equinozi, per la primavera e l’autunno, e solstizi, per l’estate e l’inverno. Il solstizio d’estate è il giorno in cui c’è il maggior numero di ore di luce nell’emisfero a cui ci si riferisce: dal solstizio d’inverno, lo scorso 21 dicembre, stavano aumentando; da domani cominceranno a diminuire. Il solstizio d’inverno è il giorno in cui c’è il massimo numero di ore di buio. Gli equinozi, invece, determinano l’inizio dell’autunno e della primavera, e in quel caso il giorno e la notte hanno la stessa durata (in realtà non è esattamente così, per una serie di variabili).
STAGIONI METEOROLOGICHE E ASTROLOGICHE
Equinozi e solstizi sono tra gli eventi astronomici più semplici da notare sulla Terra, e probabilmente anche per questo motivo sono entrati nella tradizione di moltissime culture, dove sono utilizzati per determinare, un poco a spanne, il cambiamento delle stagioni. La stagione estiva durerà fino al prossimo 23 settembre, data dell’equinozio d’autunno. Le stagioni meteorologiche sono invece sfasate, di una ventina di giorni circa, rispetto all’effettivo momento degli equinozi e dei solstizi. L’estate, da un punto di vista meteorologico, era quindi già iniziata da qualche settimana.
QUINDI COSA SONO I SOLSTIZI
Per capire chiaramente cosa sono i solstizi e gli equinozi bisogna cominciare da alcuni semplici concetti di astronomia. Il Sole sta fermo (si muove anche lui alla lunga, a voler essere precisi), e la Terra gli gira intorno e intanto ruota su se stessa. Questa condizione fa sì che sulla Terra vediamo ogni mattina il Sole alzarsi all’orizzonte (alba), attraversare la porzione di cielo visibile sopra la propria testa e poi toccare nuovamente la linea dell’orizzonte verso sera (tramonto). Visto che lo spostamento del Sole nel cielo in realtà è determinato dal movimento della Terra, viene definito “moto apparente”.
Il moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole determina i solstizi e gli equinozi. L’equinozio corrisponde al momento in cui il piano dell’equatore celeste (cioè la proiezione dell’equatore terrestre sulla sfera celeste) e quello dell’eclittica (il percorso apparente del sole nel cielo) si intersecano. Durante il solstizio, piano dell’equatore celeste ed eclittica sono alla loro distanza massima, e il Sole a mezzogiorno è alla massima o minima altezza rispetto all’orizzonte.
A causa della diversa durata dell’anno solare rispetto a quello del calendario, il momento in cui cade il solstizio varia di anno in anno di circa 6 ore (precisamente 5 ore, 48 minuti e 46 secondi): è proprio per evitare eccessivi sfasamenti e recuperare questa differenza che ogni quattro anni il nostro calendario aggiunge un anno bisestile. In questo modo anche l’oscillazione del solstizio è limitata a un paio di giorni: in Italia il solstizio d’estate si verifica il 20 o il 21 giugno, quest’anno il 21.
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EQUINOZI E SOLSTIZI
I quattro giorni dell’anno che segnano l’inizio delle stagioni astronomiche si chiamano equinozi, per la primavera e l’autunno, e solstizi, per l’estate e l’inverno. Il solstizio d’estate è il giorno in cui c’è il maggior numero di ore di luce nell’emisfero a cui ci si riferisce: dal solstizio d’inverno, lo scorso 21 dicembre, stavano aumentando; da domani cominceranno a diminuire. Il solstizio d’inverno è il giorno in cui c’è il massimo numero di ore di buio. Gli equinozi, invece, determinano l’inizio dell’autunno e della primavera, e in quel caso il giorno e la notte hanno la stessa durata (in realtà non è esattamente così, per una serie di variabili).
STAGIONI METEOROLOGICHE E ASTROLOGICHE
Equinozi e solstizi sono tra gli eventi astronomici più semplici da notare sulla Terra, e probabilmente anche per questo motivo sono entrati nella tradizione di moltissime culture, dove sono utilizzati per determinare, un poco a spanne, il cambiamento delle stagioni. La stagione estiva durerà fino al prossimo 23 settembre, data dell’equinozio d’autunno. Le stagioni meteorologiche sono invece sfasate, di una ventina di giorni circa, rispetto all’effettivo momento degli equinozi e dei solstizi. L’estate, da un punto di vista meteorologico, era quindi già iniziata da qualche settimana.
QUINDI COSA SONO I SOLSTIZI
Per capire chiaramente cosa sono i solstizi e gli equinozi bisogna cominciare da alcuni semplici concetti di astronomia. Il Sole sta fermo (si muove anche lui alla lunga, a voler essere precisi), e la Terra gli gira intorno e intanto ruota su se stessa. Questa condizione fa sì che sulla Terra vediamo ogni mattina il Sole alzarsi all’orizzonte (alba), attraversare la porzione di cielo visibile sopra la propria testa e poi toccare nuovamente la linea dell’orizzonte verso sera (tramonto). Visto che lo spostamento del Sole nel cielo in realtà è determinato dal movimento della Terra, viene definito “moto apparente”.
Il moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole determina i solstizi e gli equinozi. L’equinozio corrisponde al momento in cui il piano dell’equatore celeste (cioè la proiezione dell’equatore terrestre sulla sfera celeste) e quello dell’eclittica (il percorso apparente del sole nel cielo) si intersecano. Durante il solstizio, piano dell’equatore celeste ed eclittica sono alla loro distanza massima, e il Sole a mezzogiorno è alla massima o minima altezza rispetto all’orizzonte.
A causa della diversa durata dell’anno solare rispetto a quello del calendario, il momento in cui cade il solstizio varia di anno in anno di circa 6 ore (precisamente 5 ore, 48 minuti e 46 secondi): è proprio per evitare eccessivi sfasamenti e recuperare questa differenza che ogni quattro anni il nostro calendario aggiunge un anno bisestile. In questo modo anche l’oscillazione del solstizio è limitata a un paio di giorni: in Italia il solstizio d’estate si verifica il 20 o il 21 giugno, quest’anno il 21.
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