Anche in Italia la bicicletta è sempre più apprezzata come mezzo di locomozione, in quanto permette di evitare code del traffico, di spostarsi rapidamente da una parte all'altra della città senza dover perdere tempo prezioso a cercare parcheggio e di respirare all'aria aperta. A tutto ciò si aggiungono importanti benefici per l'ambiente.
Però, c'è sempre un però, pochi ciclisti sono consapevoli del fatto che pedalare anziché guidare auto o moto non vuol dire sollevarsi dal rispetto delle norme del codice della strada: queste, infatti, disciplinano anche l'uso dei velocipedi, sottoponendolo a regole stringenti e sotto molti aspetti comuni a quelle che disciplinano l'utilizzo di autoveicoli.
Un esempio che possa interessare praticamente tutti? L'utilizzo del cellulare mentre si pedala!
Secondo il codice della strada, all'articolo 173 - comma 2, vieta in generale ai conducenti di veicoli e velocipedi (quindi anche alle bici) di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici o di utilizzare cuffie sonore (fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle Forze armate e dei Corpi di cui all'articolo 138, comma 11, e di polizia), lasciando salva la possibilità di avvalersi di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare quando il conducente ha adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie.
La sanzione amministrativa posta a presidio del rispetto di una simile prescrizione è molto elevata, trattandosi del pagamento di una somma compresa tra 160 e 646 euro.
Quindi, massima attenzione: usare il telefono sulle due ruote, oltre che essere pericoloso, può costare davvero caro!