L'uso della bicicletta rappresenta, in qualche modo, anche il grado di progresso e di civiltà di un Paese. Ci riferiamo, in particolare, alla sensibilità di un popolo a tematiche quali la mobilità sostenibile, la tutela dell'ambiente e la salute. Non sempre però, e l'Italia in questo ha ancora molto da imparare, esistono infrastrutture in grado di sostenere e di potenziare la crescita del numero di ciclisti, sempre esposti a pericoli e fattori critici in grado di incidere pesantemente sulla sicurezza di chi pedala.
Ecco perchè una grande azienda come Shimano, leader nella produzione e distribuzione di componenti per la bicicletta. ha stilato una sorta di classifica dei comportamenti più pericolosi adottati dai ciclisti.
- Ascoltare musica o parlare al cellulare usando l’auricolare. Un’abitudine che può costare cara perché impedisce di udire i rumori del traffico;
- Viaggiare su una bici non dotata di un sistema di luci adeguato. Come previsto invece dal Codice della Strada, che obbliga a equipaggiare il mezzo con luci e catarifrangenti anteriori e posteriori per permettere agli automobilisti di individuare facilmente i ciclisti di notte e in presenza di nebbia;
- Non indossare il casco. Un accessorio non obbligatorio, ma che può salvare la vita in caso di caduta o di impatto con un’auto.
- Procedere a zig zag, non mantenendo la destra della carreggiata;
- Cambiare direzione senza preavviso, tagliando la strada agli automobilisti. Il cambio di direzione va comunicato tempestivamente utilizzando il braccio come “freccia”;
- Non rispettare il semaforo o procedere contramano;
- Pedalare sui marciapiedi ad alta velocità rischiando di travolgere i pedoni;
- Spostarsi in due su un un solo mezzo o trasportare i bambini senza il seggiolino;
- Non controllare periodicamente lo stato di freni, ruote e altre componenti fondamentali della bici;
- Parcheggiare la bici fuori dalle rastrelliere, nelle aree di sosta riservate ai disabili o davanti ai portoni;